Contrattualistica commerciale: come trovare il tuo legale
Qualsiasi impresa per poter porre in essere la propria attività economica deve necessariamente stipulare contratti, ed anzi, non è esagerato affermare che un’impresa non potrebbe esistere se non stipulasse quotidianamente contratti con i terzi.
È chiaro quindi che, a livello imprenditoriale, la contrattualistica ha un ruolo cruciale, in quanto è proprio grazie ai contratti che le imprese si obbligano a dare, fare, non fare o trasferire qualcosa in favore della controparte.
- Indice articolo
- Cosa si intende per contrattualistica commerciale
- Elementi essenziali di un contratto commerciale
- Tipologie di contratti commerciali
- Elenco e definizione degli elementi chiave dei contratti commerciali
- Clausole tipiche dei contratti commerciali
- Panoramica del processo di negoziazione dei contratti commerciali
- Controversie contrattuali e come si risolvono
- Blockchain e smart contracts: l’innovazione in ambito contrattuale
- L’importanza del coinvolgimento di consulenti legali nella negoziazione e nella revisione dei contratti commerciali
- Vuoi una consulenza legale?
Cosa si intende per contrattualistica commerciale
Come anticipato, generalmente quando si fa riferimento ai contratti commerciali si fa riferimento a quei contratti stipulati tra soggetti che non rivestono la qualifica di consumatore, con conseguente impossibilità di applicare tutta la normativa racchiusa nel Codice del consumo, frutto della normativa sovranazionale a tutela dei consumatori.
I contratti commerciali rappresentano la base giuridica dell’attività economica esercitata da ogni impresa, pertanto, il loro ruolo è quello di conferire un assetto adeguato agli interessi dell’impresa ed evitare che si possano verificare problematiche legali oppure generare possibili liti legali.
In poche parole, attraverso la contrattualistica commerciale le imprese possono rimediare le materie prime per poter offrire i propri beni o servizi, ottenere i fabbricati presso cui svolgere la propria attività, oppure le utenze necessarie per poter materialmente operare.
Insomma, la contrattualistica commerciale permette alle imprese di poter “vivere” e di poter operare concretamente; la disciplina dei contratti commerciali è racchiusa all’interno del Codice civile nonché nelle Leggi speciali ed eventualmente, in presenza dei presupposti, anche dalla normativa europea sovranazionale, applicabile al contratto che le parti intendono stipulare.
Contatta l’avvocato per richiedere ADESSO una consulenza
Elementi essenziali di un contratto commerciale
Prima di analizzare quali sono gli elementi essenziali dei contratti commerciali è necessario capire cos’è un contratto.
A fornire una risposta puntuale è l’art. 1321 c.c. il quale dispone che il contratto è l’accordo tra due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale.
In parole più semplici, il contratto è un vincolo giuridico che si formalizza tra due o più parti, in grado di produrre effetti giuridici come la costituzione, la modifica o l’estinzione di un rapporto giuridico di natura patrimoniale; è bene sottolineare che i contratti commerciali non si allontanano da questa nozione, poiché anch’essi sono il frutto di un accordo che determina la nascita di un vincolo giuridico.
Essi tuttavia vengono stipulati solamente da imprenditori, ovvero solo da soggetti che rivestono la qualifica di cui all’art. 2082 c.c.; ovviamente ciò non significa che le imprese non possano stipulare anche contratti tradizionali, come ad esempio una compravendita o una fideiussione, ma solo che questi ultimi, se stipulati con consumatori e con finalità non imprenditoriali, non rientrano nel novero dei contratti B2B.
Premesso ciò, occorre ora analizzare quali sono gli elementi essenziali dei contratti commerciali.
Innanzitutto è doveroso sottolineare che esistono determinati tipi di contratto che possono essere stipulati solo da imprenditori, si pensi ad esempio al contratto di appalto, il quale presuppone la c.d. “organizzazione” dell’appaltatore; in questi casi la qualifica di imprenditore è essenziale per poter concludere il relativo contratto.
Tuttavia è bene sapere che la qualifica di imprenditore non è necessaria sempre e che occorre valutare caso per caso, a seconda del contratto che si vuol concludere, se essa sia o meno necessaria.
Per quanto concerne, invece, gli elementi essenziali dei contratti “tradizionali” questi sono:
- Le parti: cioè i soggetti che intervengono nella stipula, i quali devono essere pienamente capaci d’agire, di intendere e di volere;
- Il consenso: l’accordo tra le parti intervenute, ovvero l’incontro delle volontà dei soggetti, non necessariamente espresso in forma verbale;
- La causa: ovvero la funzione economico sociale o economico individuale del contratto;
- L’oggetto: ovvero la prestazione che una parte deve eseguire in favore dell’altra, la quale deve necessariamente essere possibile, lecita, determinata o determinabile;
- La forma: il modo in cui è manifestata la volontà dei contraenti (non è sempre richiesta la forma scritta)
Questi, come già sottolineato, sono gli elementi essenziali di qualsiasi contratto, commerciale o non; questo significa, in poche parole, che per altri contratti, specie quelli commerciali, potrebbero essere necessari altri ed ulteriori elementi, in primis la qualifica di imprenditore.
Contatta l’avvocato per richiedere ADESSO una consulenza
Tipologie di contratti commerciali
Nel nostro ordinamento giuridico esistono una pluralità di contratti c.d. commerciali, ovvero contratti pensati per poter garantire alle imprese di operare al meglio.
Tali contratti vengono normalmente ripartiti in diverse categorie a seconda degli effetti giuridici che determinano:
Contratti di fornitura di beni e servizi:
- Contratto di vendita B2B (Business to Business) ovvero conclusa tra imprenditori;
- Contratto di software;
- Contratto di locazione commerciale;
- Contratto di noleggio di bene mobile registrato;
- Contratto di somministrazione di beni o servizi;
- Contratto d’opera;
- Contratto di appalto o di sub-appalto;
- Contratto di outsourcing;
- Contratto di branding;
Contratti commerciali aventi per oggetto beni immobili:
- Contratto di locazione avente per oggetto bene immobile ad uso commerciale;
- Contratto di affitto di azienda o di altro immobile;
- Contratto di comodato;
- Contratto cessione d’azienda o di ramo della stessa;
- Contratti di collaborazione commerciale tra professionisti o tra imprese;
- Contratto di agenzia;
- Contratto di leasing o locazione finanziaria;
- Contratto di franchising;
- Contratto di collaborazione commerciale;
- Contratto di joint venture societaria;
- Contratto di mandato
- Contratto di non concorrenza;
- Patto di riservatezza tra due o più imprenditori.
Contratti commerciali aventi per oggetto diritti di proprietà intellettuale o industriale:
- Contratto di cessione di diritti connessi al diritto d’autore;
- Contratto di licenza d’uso del marchio;
- Contratto di cessione dei diritti patrimoniali d’autore;
- Contratto di cessione del marchio.
Meno conosciuti sono invece i contratti commerciali c.d. internazionali.
In poche parole, si tratta di contratti che hanno rilevo sovranazionale perché magari le parti contraenti hanno sede in uno degli Stati facenti parte dell’Unione Europea o all’esterno della stessa.
Ancora, è possibile che il contratto debba necessariamente essere eseguito in un Paese diverso da quello in cui hanno sede le parti del contratto, ad esempio il bene oggetto del contratto deve essere consegnato in un Paese diverso da quello del venditore o del fornitore.
Infine, è possibile che sia necessario disciplinare gli effetti del contratto sulla base di una legge straniera applicabile in virtù del diritto internazionale privato, o sulla base di convenzioni internazionali, ad esempio la Convenzione di Vienna del 1980, sulla vendita internazionale.
Contatta l’avvocato per richiedere ADESSO una consulenza
Elenco e definizione degli elementi chiave dei contratti commerciali
In genere i contratti commerciali possiedono elementi che tendono a diversificarli dai classici contratti che possono essere stipulati da chiunque.
In primis, come più volte sottolineato, si tratta di contratti che, per poter essere stipulati, presuppongono la qualifica di imprenditore.
Si pensi ad esempio al contratto di appalto, espressamente disciplinato dall’art. 1655 del c.c.; questo articolo stabilisce che l’appalto è il contratto col quale una parte assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di una opera o di un servizio verso un corrispettivo in danaro.
L’elemento chiave di questo contratto, quindi, è proprio “l’organizzazione dei mezzi necessari”, cosa che un consumatore non ha.
Ancora, si pensi ad esempio alla locazione ad uso commerciale, disciplinata dalla Legge n. 392 del 1987; diversamente dalla locazione di beni immobili destinati ad uso abitativo, gli immobili previsti da questa normativa vengono destinati ad attività economiche, sia relative a lavoro autonomo che a quello imprenditoriale.
Lo stesso dicasi anche per il leasing finanziario, classico contratto d’impresa, mediante il quale un soggetto concede ad un altro la disponibilità di un bene mobile o immobile per un determinato lasso di tempo, dietro il pagamento di un prezzo periodico, attribuendogli la facoltà di acquistarlo alla scadenza del contratto mediante il versamento di un prezzo prestabilito.
Tale contratto è disciplinato dalla Legge n.124 del 2017, e vede come protagonisti solo imprese, ossia un’impresa finanziaria che sia lessor o concedente, un’impresa interessata all’utilizzo del bene detta anche lessee o utilizzatore, ed un’impresa produttrice o distributrice del bene, ossia il cosiddetto fornitore.
Questi ovviamente sono solo esempi per dimostrare che ogni contratto commerciale ha degli elementi chiave che li contraddistingue e quasi sempre uno di essi è proprio la qualifica di imprenditore.
Contatta l’avvocato per richiedere ADESSO una consulenza
Clausole tipiche dei contratti commerciali
In genere i contratti commerciali sono ricchi di clausole contrattuali finalizzate a disciplinare ogni aspetto del rapporto ed evitare così possibili controversie legate all’interpretazione o all’esecuzione dello stesso.
Ad esempio, una delle clausole fisse di ogni contratto commerciale è quella avente per oggetto il prezzo delle prestazioni; essa, normalmente, viene redatta in modo chiaro e comprensibile, proprio per evitare l’insorgere di dubbi su uno degli aspetti più importanti del contratto, e lo stesso dicasi anche ad esempio per i termini di consegna.
Nei contratti commerciali, infatti, spesso si inseriscono clausole ad hoc per disciplinare in modo dettagliato sia le tempistiche che le modalità della consegna dei beni oggetto del contratto nonché le eventuali conseguenze derivanti da un possibile ritardo come ad esempio una penale di mora oppure la risoluzione del contratto a causa di violazione del termine essenziale.
Ancora, tra le clausole che potremmo definire “comuni” a questi contratti ci sono anche quelle relative alle risoluzioni di possibili controversie che dovessero insorgere dall’esecuzione del contratto, si pensi ad esempio ad una clausola compromissoria oppure l’indicazione del foro del Tribunale (in caso di criterio di competenza derogabile) innanzi al quale instaurare il contenzioso.
È altrettanto comune anche il patto di non concorrenza, vero e proprio contratto stipulato tra le parti che può tranquillamente essere aggiunto ad un contratto più “ampio”; in parole povere si tratta di un patto finalizzato a limitare la concorrenza tra due o più imprese in una determinata zona o ad una determinata attività e per un lasso di tempo che non può eccedere i cinque anni, proprio come previsto ai sensi dell’art.2596 c.c.
Contatta l’avvocato per richiedere ADESSO una consulenza
Panoramica del processo di negoziazione dei contratti commerciali
In genere la conclusione di un contratto non avviene immediatamente, in quanto la conclusione vera e propria è spesso preceduta da una fase di trattative o di negoziazione tra le parti.
Normalmente sono necessari una pluralità di incontri con diversi interlocutori per poter trovare un accordo vantaggioso per entrambe le parti, e spesso tale fase può durare anche mesi prima di poter sfociare in un accordo conclusivo.
La fase di negoziazione però si manifesta quando gli interlocutori hanno un eguale potere contrattuale, poichè ove una parte dovesse avere un maggior potere, si pensi ad esempio ad una multinazionale che non ha rivali nel proprio campo, potrebbe accadere che il regolamento contrattuale venga predisposto da una sola parte e “accettato” dalla controparte.
Tale situazione si manifesta spessissimo quando ci si rivolge agli istituti bancari, i quali operano attraverso moduli già precompilati che devono semplicemente essere accettati o meno dalla parte che aderisce o meno al contratto.
È chiaro quindi che la fase di negoziazione contrattuale potrebbe essere diversificata a seconda dei contratti e delle parti e potrebbe essere addirittura assente nel caso in cui una di esse abbia il potere di predisporre in modo unilaterale l’intero regolamento contrattuale senza prendere in considerazione la volontà della controparte.
Ciò ovviamente non significa che il contratto viene concluso unilateralmente poichè occorrerà sempre il consenso espresso della parte, tuttavia quest’ultima potrà solo aderire al regolamento contrattuale predisposto da una sola parte.
Contatta l’avvocato per richiedere ADESSO una consulenza
Controversie contrattuali e come si risolvono
Dalla stipulazione di un contratto commerciale potrebbero derivare delle controversie in ordine all’esecuzione dello stesso.
I possibili conflitti sono tantissimi e per quanto possa essere dettagliato un contratto non sarà mai possibile prevedere e regolare in anticipo le possibili controversie; ciò significa che potrebbe essere necessario agire in giudizio nei confronti della parte inadempiente per poter far valere i propri diritti.
A seconda della tipologia contrattuale e dei beni oggetto degli stessi, è possibile individuare qual è l’autorità giudiziaria innanzi al quale agire in giudizio.
La via giudiziale comunque, come già anticipato, non è l’unica percorribile in caso di controversie, le parti infatti potrebbero prediligere anche la strada extragiudiziale, ovvero una mediazione, che tra l’altro si rivela addirittura obbligatoria per determinate controversie, oppure l’arbitrato tramite compromesso o clausola compromissoria.
Quest’ultimo, a seconda della volontà delle parti, può essere sia rituale che irrituale, a seconda che vengano seguite dall’arbitro le regole dettate nel Codice di procedura civile oppure no, ed ha come scopo quello di risolvere una determinata controversia senza dover adire necessariamente un Tribunale se non per rendere esecutivo il c.d. Lodo, ovvero l’atto che conclude definitivamente l’arbitrato.
Infine, le parti potrebbero porre fine alla fase patologica del proprio rapporto utilizzando strumenti presenti all’interno del Codice Civile come ad esempio un accordo transattivo, ovvero un contratto mediante il quale le parti pongono fine ad una lite insorta o ne prevengono una che potrebbe insorgere, grazie a reciproche concessioni.
Contatta l’avvocato per richiedere ADESSO una consulenza
Blockchain e smart contracts: l’innovazione in ambito contrattuale
Lo sviluppo della tecnologia ha ormai letteralmente stravolto anche la modalità di stipulare contratti; grazie ad internet infatti è possibile concludere contratti direttamente online attraverso l’uso di piattaforme ad hoc.
I contratti telematici infatti possono essere stipulati in due modi diversi:
- Per posta elettronica: in questo caso la proposta e l’accettazione sono contenute in file di testo che vengono scambiati mediante email, ed il contratto si reputa concluso solo quando un’accettazione conforme alla proposta giunge nel contenitore dei messaggi del provider, fatta salva la dimostrazione in capo al destinatario di essere stato nell’incolpevole impossibilità di averne notizia.
- Con accesso a internet: in questo secondo caso invece il contratto si conclude mediante la compilazione di un form con indicazione dei numeri della propria carta di credito o di un codice relativi ad altri strumenti di pagamento online: compilando il suddetto form, la comunicazione viene successivamente trasmessa in automatico al sistema, che invia la ricevuta dell’ordine, ed il contratto si conclude in ossequio alle norme dettate in materia di conclusione del contratto per inizio di esecuzione.
La tecnologia ha introdotto nel nostro ordinamento anche le cosiddette firme digitali, che sono il risultato di una procedura basata su tecniche informatiche che permette di associare in modo indissolubile un numero binario, la firma appunto, ad un documento informatico, atti o dati giuridicamente rilevanti.
Si tratta di un elemento fondamentale per conferire validità legale ai documenti informatici in una serie di contesti come ad esempio, appunto, la sottoscrizione dei contratti.
Infine, quando si parla di tecnologia e contratti non è possibile non fare un breve cenno agli smart contracts e alla blockchain.
Gli smart contracts, ovvero i contratti intelligenti, sono dei particolari software basati proprio sulla blockchain che a differenza dei classici contratti sono costituiti da un codice crittografico e vengono utilizzati per automatizzare l’esecuzione di un accordo in modo che tutte le parti possano essere immediatamente certi dell’esito della procedura negoziale, senza alcuna perdita di tempo.
È proprio qui che gioca un ruolo importante la blockchain; tutti gli smart contracts infatti, una volta conclusi, vengono registrati in questa catena che è immodificabile e perpetua.
Ciò significa che si avrà sempre una prova della stipula del contratto all’interno della blockchain, la quale non può mai essere “cancellata” o modificata in quanto è costituita da un insieme di blocchi non modificabili.
Tutto ciò semplifica la procedura di conclusione dei contratti e li rende molto più trasparenti e sicuri.
Contatta l’avvocato per richiedere ADESSO una consulenza
L’importanza del coinvolgimento di consulenti legali nella negoziazione e nella revisione dei contratti commerciali
I contratti commerciali possono essere estremamente complessi, poiché come abbiamo già sottolineato sono spesso arricchiti da clausole particolarmente articolate che li potrebbe rendere complessi da interpretare e da revisionare, ove necessario.
Per questo motivo, sia nel caso in cui si dovesse redigere un contratto commerciale, sia nel caso in cui lo si debba eventualmente revisionare, è più che consigliabile rivolgersi ad un avvocato per aziende che abbia esperienza in questo particolare settore.
Se sei alla ricerca di un legale, rivolgendoti ad Avvocati per Aziende potrai trovare un avvocato specializzato nel diritto commerciale e su questi particolari tipi contrattuali più vicino a te a cui chiedere una consulenza dettagliata.
Contatta l’avvocato per richiedere ADESSO una consulenza
Vuoi una consulenza legale?
Avvocati Per Aziende è una piattaforma che permette a chiunque, in modo veloce e semplice, di trovare un avvocato specializzato.